09 ottobre 2023
Novità Territorio

Le BCC a convegno: “Dove siamo presenti si vive meglio e si riducono le disuguaglianze”

Sabato 7 ottobre il Palazzo di Varignana, sulle colline fra Bologna e Imola, ha ospitato l’annuale momento di confronto organizzato dalla Federazione regionale delle Banche di Credito Cooperativo. Fra i temi affrontati, la tassa sugli extraprofitti e il ruolo delle BCC a servizio dei territori e delle comunità locali, confermato da una ricerca condotta dall’Università di Bologna.

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Oltre 150 persone, fra cui i rappresentanti di BCC Felsinea e del Gruppo Cassa Centrale, hanno partecipato al convegno “Banche di relazione nella buona e cattiva sorte. Il Credito Cooperativo da 140 anni a sostegno dei territori e delle comunità” promosso dalla Federazione BCC dell’Emilia-Romagna. Tra i temi discussi, la conversione in legge del Decreto Asset, che ha visto l’accoglimento delle istanze portate avanti da Federcasse e Confcooperative sul fronte della tassa sugli extraprofitti. Un risultato che conferma il riconoscimento da parte dello Stato del valore del modello del Credito Cooperativo e della capacità delle BCC, come banche di comunità, di generare benessere e sviluppo inclusivo, riducendo le disuguaglianze di reddito nel territorio in cui sono presenti.

 

“La conversione in legge del Decreto Asset riconosce la diversità delle Banche di Credito Cooperativo - ha commentato Mauro Fabbretti, Presidente della Federazione BCC dell’Emilia-Romagna. - Oggi, al posto del versamento della tassa sugli extraprofitti, le banche potranno destinare a riserva non distribuibile un importo pari a due volte e mezza l’imposta. Siamo di fronte a un cambio di paradigma che dimostra come il Credito Cooperativo sia vincente: per legge, infatti, almeno il 70% dell’utile delle BCC va destinato a riserve indivisibili e indisponibili.  Siamo banche di comunità a mutualità prevalente: il nostro obiettivo non è distribuire utili, ma generare utilità favorendo lo sviluppo e il benessere dei nostri territori, creando legami duraturi con i nostri soci e clienti. Il Parlamento e il Governo lo hanno concretamente confermato”.

 

Un’ulteriore conferma arriva dall’analisi condotta dall’équipe dell’Università degli Studi di Bologna guidata dal professor Giuseppe Torluccio: “I dati raccolti mostrano come la relazione fra le BCC e i clienti sia più stabile e duratura che nel resto del sistema bancario, con un tasso di dispersione fino a cinque volte inferiore: chi sceglie una BCC difficilmente l’abbandona - ha aggiunto Fabbretti. - Ma non solo: lo studio evidenzia come la chiusura di uno sportello del Credito Cooperativo porti ad un aumento delle disuguaglianze sociali ed economiche del territorio. Una conferma dell’importanza di una presenza capillare che le BCC garantiscono con oltre 350 sportelli, inalterati rispetto al 2021, e come unica presenza bancaria in 12 Comuni: mentre altre banche abbandonano i territori, le BCC continuano a svolgere il proprio ruolo di banche di comunità anche negli angoli più remoti della regione. Infine, impieghi e raccolte da parte del Credito Cooperativo mostrano di saper allentare le disuguaglianze in modo più efficace rispetto al resto del sistema bancario: gli oltre 13,5 miliardi reinvestiti sul territorio nel 2022 ci hanno permesso di aiutare e sostenere migliaia di famiglie e imprese nell’affrontare il presente e costruire il futuro, anche nei momenti più difficili”.

 

“Da 140 anni le Banche di Credito Cooperativo sono un presidio prezioso dei territori, a sostegno degli stessi e delle comunità - ha affermato l’Assessore regionale al Bilancio Paolo Calvano. - Con le BCC stiamo collaborando attivamente nel Patto per il Lavoro e per il Clima per il raggiungimento dell’obiettivo di essere vicini ai territori e alle comunità, dal centro alle periferie. L’approccio mutualistico e la vicinanza alle comunità è apprezzato dalla società emiliano-romagnola e altresì utile per vincere le sfide che dovremo affrontare insieme, senza lasciare indietro nessuno”.

 

“Le BCC sono banche di vera relazione, che nascono dall’intuizione di pensarsi insieme - ha detto il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, nel suo videomessaggio. - Il vostro titolo, che recita nella buona e nella cattiva sorte, evoca il matrimonio in cui ci si impegna per una relazione stabile, capace di rafforzare la coppia per vivere insieme momenti felici e affrontare sempre insieme le difficoltà”.

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