Venti milioni di euro per fronteggiare i rincari energetici

Andrea Alpi, Direttore Generale di BCC Felsinea: “Grazie a questo plafond potremo aiutare concretamente imprese e famiglie dei nostri territori ad affrontare il caro bollette e a proseguire il percorso verso la transizione energetica.”

Convegno 120 BCC Felsinea
10 ottobre 2022
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COMUNICATO STAMPA

 

 

Sabato 8 ottobre, in occasione dell’evento conclusivo nell’ambito delle celebrazioni per i 120 anni della banca, si è tenuta la tavola rotonda “120 anni di BCC Felsinea. La banca differente ieri, oggi, domani” alla quale sono intervenuti, oltre ai vertici di BCC Felsinea, anche il cardinale e arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi; Antonio Patuelli, Presidente ABI; Enrica Cavalli, Vicepresidente Cassa Centrale Banca; Augusto Dell’Erba, Presidente Federcasse; Maurizio Gardini, Presidente Confcooperative; Gian Luigi Zaina, Vicepresidente Confindustria Emilia Area Centro.

 

Partendo da un’analisi delle origini del Credito Cooperativo e del suo modo differente di fare banca, che ha sempre posto al centro il bene comune investendo e riversando nel territorio in cui opera il valore aggiunto delle proprie attività secondo le logiche dell’economia circolare, il dibattito si è poi soffermato su quello che è oggi il Credito Cooperativo e sul contributo fondamentale che può dare al sostegno e allo sviluppo dei territori e delle comunità, soprattutto alla luce delle emergenze odierne.

 

“L’attuale contingenza economica e il caro bollette potranno mettere in difficoltà le famiglie e minacciano la sopravvivenza di molte imprese, per questo - ha annunciato il Direttore Generale di BCC Felsinea, Andrea Alpi, nel corso della tavola rotonda - abbiamo messo a punto varie soluzioni finanziarie per contrastare il rincaro dei costi e favorire l’efficientamento energetico. In particolare, abbiamo stanziato un plafond di 20 milioni di euro per finanziamenti agevolati al quale potranno accedere imprese e famiglie con soluzioni personalizzate. Questo si affianca all’iniziativa della nostra capogruppo Cassa Centrale Banca che ha messo in campo 2 miliardi di euro proprio per fronteggiare l’emergenza energetica. La sinergia con il nostro Gruppo bancario è fondamentale per consentirci di rispondere con maggiore forza alle necessità dei territori.”

 

È grazie ad un approccio che dà valore alla relazione e all’ascolto se il Credito Cooperativo può adoperarsi per dare risposte mirate alle urgenze del territorio, delle famiglie e della comunità che via via si presentano, tenendo fede al vero spirito della cooperazione, ossia la capacità di fare sistema per un obiettivo comune.

 

In questo contesto, Maurizio Gardini, Presidente di Confcooperative, ha ricordato la straordinaria modernità dell’enciclica Rerum Novarum che, invitando a dare vita a forme di solidarietà tese a favorire lo sviluppo dei ceti rurali e del proletariato urbano, diede l’impulso alla nascita delle prime Casse Rurali a fine Ottocento. Un modo di fare banca che è vero ancora oggi per le attuali BCC, capaci di leggere i bisogni odierni e di ricomporre le fratture sociali create dalla pandemia e che la crisi energetica rischia di aumentare.

 

Matteo Maria Zuppi, cardinale e arcivescovo di Bologna, ha sottolineato: “Centoventi anni fa, in una situazione di grande povertà, ci si è messi insieme e oggi dobbiamo fare lo stesso. Questi 120 anni ci consegnano una storia ricchissima e di grande legame con il territorio, che ha consentito alla banca di accorgersi delle difficoltà e delle sfide, dando ad esse risposte mai assistenzialiste, ma al contrario volte a dare valore all’impresa comune.”

 

Antonio Patuelli, Presidente ABI - Associazione Bancaria Italiana: “È importante non sottovalutare mai la memoria storica ed essere qui oggi, dopo 120 anni, vuol dire essere una realtà solida, che ha saputo superare moltissime difficoltà: dalla Prima guerra mondiale, al primo dopoguerra, ai 20 anni di un regime che non era rispettoso dell’autonomia bancaria, alla Seconda guerra mondiale con le devastazioni che hanno toccato particolarmente l’Emilia-Romagna. E ancora: il grande impegno nella ripresa e nella costruzione del “miracolo economico”, le liberalizzazioni bancarie degli anni ‘80 fino alle normative innovative che hanno toccato le specificità del Credito Cooperativo. Come disse Luigi Einaudi quando gli chiesero quale fosse il numero giusto delle banche in Italia, il numero lo fa la concorrenza, che seleziona i più capaci di resistere e affermarsi nel mercato.”

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